Il Potere delle Parole, Giorno 5
Leslie Basham: Ecco Nancy DeMoss Wolgemuth.
Nancy DeMoss Wolgemuth: Alcuni di noi hanno lingue come fiumi in rapido movimento o gorgoglio di ruscelli. In alcune occasioni, quando io rimango nel mio studio o da sola per un po', poi esco balbettando, parlando alla velocità di un miglio al minuto. A volte (spesso non nell'immediato), mi riprendo e penso: Non ho fatto altro che parlare da quando sono uscita dalla mia stanza, o da casa! Se non lascio il controllo allo Spirito Santo, inevitabilmente peccherò senza freno con le mie labbra. È proprio vero. Le persone che sono più misurate nelle loro parole sono ritenute sagge.
Leslie: Questo è “Ravviva i Nostri Cuori", con Nancy DeMoss Wolgemuth, coautrice di True Woman 101, di lunedì 26 giugno 2017.
Oggi Nancy continuerà con la serie "Il potere delle parole".
Nancy: Ho letto un interessante articolo su “USA Today”, qualche tempo fa, su un …
Leslie Basham: Ecco Nancy DeMoss Wolgemuth.
Nancy DeMoss Wolgemuth: Alcuni di noi hanno lingue come fiumi in rapido movimento o gorgoglio di ruscelli. In alcune occasioni, quando io rimango nel mio studio o da sola per un po', poi esco balbettando, parlando alla velocità di un miglio al minuto. A volte (spesso non nell'immediato), mi riprendo e penso: Non ho fatto altro che parlare da quando sono uscita dalla mia stanza, o da casa! Se non lascio il controllo allo Spirito Santo, inevitabilmente peccherò senza freno con le mie labbra. È proprio vero. Le persone che sono più misurate nelle loro parole sono ritenute sagge.
Leslie: Questo è “Ravviva i Nostri Cuori", con Nancy DeMoss Wolgemuth, coautrice di True Woman 101, di lunedì 26 giugno 2017.
Oggi Nancy continuerà con la serie "Il potere delle parole".
Nancy: Ho letto un interessante articolo su “USA Today”, qualche tempo fa, su un adolescente del New Jersey che aveva diciannove anni e si chiamava Brett. Un giorno questo giovane considerò il fatto che stava spendendo troppo tempo parlando e troppo poco ascoltando gli altri, così fece un "voto di silenzio" per un anno.
Questo è piuttosto stupefacente! Non riesco a immaginare, per un adolescente, o anche per un non adolescente, come questo sia possibile. Ma l'idea mi ha incuriosito e ho deciso di intraprendere una sfida simile, solo che il mio tentativo non è durato un anno. Ho deciso di provare per quaranta ore.
Mentre lavoravo su questo materiale, c’è stato un momento, durante lo studio, in cui ho pensato: “Voglio solo fare un digiuno di parole”. Così mi sono trattenuta dal parlare per quasi due giorni. In realtà, non è stato troppo difficile perché ero da sola durante tutto quel tempo.
Non avevo nessun altro intorno, però devo confessare che non ce l'ho fatta del tutto. In due occasioni, mi sono resa conto che stavo parlando da sola ad alta voce! Quindi non ci sono riuscita del tutto; ma veramente non so se questo si possa definire parlare, perché stai solo parlando con te stessa... questo è parlare?
Comunque... questa esperienza mi ricorda un monaco che andò in un monastero in cui vigeva una regola: si potevano dire solo due parole ogni dieci anni. Alla fine dei dieci anni, quando il monaco ebbe l'opportunità di dire le sue due parole, disse: "Letto duro!"
Passarono altri dieci anni, dieci anni di silenzio. Alla fine di quei lunghi anni, ebbe l'occasione di dire le sue altre due parole. Disse: "Cibo cattivo!".
Passarono altri dieci anni di silenzio. Alla fine di quel periodo di trent'anni, pronunciò le sue ultime due parole. Disse: "Mi dimetto!".
Il suo superiore rispose: "Non mi sorprende. Da quando sei arrivato in questo posto non hai fatto altro che lamentarti!".
Quindi quest'uomo non ha detto molte parole, ma le parole che ha pronunciato, erano parole di lamentela.
Non sto suggerendo che la Scrittura insegni che non dovremmo parlare per un anno o per dieci anni. Ci sono molte parole che la Scrittura ci esorta a esprimere: parole di benedizione, parole di incoraggiamento e parole che edificano gli altri.
Abbiamo esaminato il libro dei Proverbi nelle ultime sessioni. In particolare, ci siamo concentrate su quello che il libro ha da dire sulla lingua.
Mi sono vista grandemente sfidata ed esortata, mentre investigavo il libro dei Proverbi. Ho cercato di estrarre tutti i versetti che menzionano la parola, o il linguaggio, per vedere, attraverso quel libro, cosa Dio pensa del mio modo di parlare.
Uno dei temi ricorrenti nel libro dei Proverbi è il pericolo di parlare troppo e l'importanza di contenere le nostre parole.
Vedremo alcuni di questi versetti in questa sessione. Proverbi 10:19 è uno dei versetti che ci è più familiare. In esso si legge: "Nella moltitudine delle parole non manca la colpa, ma chi frena le sue labbra è prudente".
Nei versetti 8 e 10 dello stesso capitolo, troviamo una frase simile: "Chi ha le labbra stolte (un chiacchierone) va in rovina".
I proverbi ci ricordano che nella moltitudine di parole, troppe parole, il peccato è inevitabile. Parlare troppo porta ad ogni altro tipo di peccati: il peccato di esagerazione, di menzogna, di scherzo di cattivo gusto, di chiacchiere senza senso e di critica. Si entra in un gruppo, si comincia a parlare e poi si dice troppo. Inevitabilmente, mi ritrovo sul punto di dire qualcosa di critico su qualcuno. Sarebbe meglio se frenassi le mie labbra e parlassi meno.
Parlare troppo, può portare a dire cose che sono inappropriate o che non sono dette al momento giusto, forse si dice qualcosa che sarebbe accettabile dire in un contesto diverso, ma in quel particolare contesto non è appropriato.
Può anche portarci a fare commenti insensibili o egocentrici. Parlare troppo può portarci a mormorare, o a vantarci; e molti altri peccati derivano dal peccato di parlare troppo.
Proverbi 12:23 ci dice: " L’uomo accorto nasconde quello che sa, ma il cuore degli stolti proclama la loro follia".
Più volte nel libro dei Proverbi troviamo il seguente tema: Un uomo saggio non deve dire tutto quello che sa. Invece, dimostra moderazione e umiltà e parla al momento opportuno. Uno sciocco parla a raffica e dice cose stupide, senza avere alcun ritegno.
Questo stesso pensiero, si trova anche in Proverbi 29:11, "Lo stolto dà sfogo a tutta la sua ira, ma il saggio trattiene la propria".
Mie signore, devo dire che la maggior parte di noi, come donne, siamo particolarmente vulnerabili a questo tipo di stoltezza. Se una cosa la sentiamo nel cuore, dobbiamo dirla. Però non sempre, parlare, è la cosa necessaria o la cosa migliore. Uno stolto dà sfogo a tutti i suoi sentimenti, ma un uomo o una donna saggia li trattiene.
Proverbi 15:28, "Il cuore del giusto medita la sua risposta, ma la bocca degli empi sgorga [letteralmente ‘butta fuori'] cose malvagie".
Vedete come la bocca è collegata al cuore? La persona malvagia ha un cuore malvagio (un cuore sciocco e irragionevole) e farà sgorgare, buttar fuori cose come parole malvagie. Al contrario, la persona giusta, la persona con un cuore retto, pesa attentamente le sue parole.
Questa è una delle ragioni per cui non mi piace fare interviste radiofoniche dal vivo, specialmente se ci sono delle chiamate in diretta, dagli ascoltatori. A volte, chiedendo al Signore la grazia, lo faccio. Ma anche così, so che c'è una buona possibilità - se sto parlando in diretta e senza la possibilità di pensare prima di parlare - che dirò qualcosa che non vorrei dire.
Sono questi commenti "fuori tema" che mi mettono nei guai. Ma il cuore del giusto considera attentamente come rispondere prima di parlare, piuttosto che tirar fuori la prima cosa che gli viene in mente. È così pericoloso quando qualcuno domanda: "Cosa ne pensi di...". Faccio presto a dire: "Beh, io penso che...".
Quello che penso può essere molto sbagliato, inappropriato, o può non essere secondo la saggezza della Parola di Dio. Ecco perché preferisco avere tempo per pensare quando mi viene posta una domanda. Non sempre prendo tempo quando ne ho, ma ho bisogno di prendere tempo per pensare. Cosa ha da dire la Parola di Dio su questa specifica questione?
Proverbi 17:27-28 dice: " Chi modera le sue parole possiede la scienza, e chi ha lo spirito calmo è un uomo intelligente. Anche lo stolto, quando tace, passa per saggio [Questo non significa che sia saggio, ma che il suo silenzio dà l'impressione di essere più saggio di quanto sia in realtà]; chi tiene chiuse le labbra è un uomo intelligente".
Chi ha conoscenza risparmia le parole. Una persona saggia usa cautela nel suo discorso. Non chiacchiera; pensa prima di parlare e misura attentamente le sue parole.
Alcuni di noi hanno lingue come fiumi in rapido movimento o gorgoglio di ruscelli. In alcune occasioni, quando io rimango nel mio studio o da sola per un po', poi esco balbettando, parlando alla velocità di un miglio al minuto. A volte (spesso non nell'immediato), mi riprendo e penso: Non ho fatto altro che parlare da quando sono uscita dalla mia stanza, o da casa! Se non lascio il controllo allo Spirito Santo, inevitabilmente peccherò senza freno con le mie labbra. È proprio vero. Le persone che sono più misurate nelle loro parole sono ritenute sagge.
Ho lavorato con due uomini diversi in questo ministero che sono uomini di poche parole. Penso a loro come a uomini di grande saggezza. Sono stata in diverse occasioni, nelle riunioni dello staff con questi uomini. Mentre si discute sulle questioni, la maggior parte delle persone si mette attorno, dando la propria opinione. Spesso faccio dei commenti, ma in entrambi i casi penso a questi uomini in particolare. La maggior parte delle volte, mostrano moderazione e disciplina sufficienti per stare seduti per un lungo periodo di tempo, o almeno così mi sembra. Ma sapete cosa succede quando finalmente parlano?
È come E.F. Hutton. Tutti ascoltano e rispondono: "Sì! Perché non ci abbiamo pensato noi?". Le persone che tengono a freno la lingua sono considerate sagge, e sono sagge.
Alcune di voi sono frustrate perché vivete con la sensazione che vostro marito non vi ascolti veramente. Potrebbe essere possibile che lui ascolti con più attenzione se voi parlaste di meno? Non sto affatto parlando in modo sarcastico. Penso che la maggior parte delle persone presterebbe più attenzione alle nostre parole se sapessero che quando parliamo le nostre parole sono curate, misurate e pensate bene prima di dirle.
Proverbi 18:13, "Chi risponde prima di avere ascoltato mostra la sua follia e rimane confuso".
Penso che questo versetto si applichi alle conclusioni affrettate. Dico a quelle di voi che sono madri, se siete veloci a saltare alle conclusioni, frustrerete i vostri figli su quello che vogliono dire, prima di aver ascoltato la storia intera. "Chi risponde su una questione [o respinge una parola] prima di averla sentita", prima di averla ben ascoltata e di conoscere tutti i fatti, arriverà a conclusioni sbagliate, passerà per stolto e spesso frustrerà gli altri.
Parte dell'avere una lingua saggia è la capacità di ascoltare - ascoltare! Un modo in cui fallisco sempre nel tenere a freno la lingua, è l'interruzione. Sono cresciuta in una famiglia con molti figli. Non solo era una grande famiglia, ma le persone della mia famiglia erano determinate e razionali, volevano sempre interagire e discutere tra loro. Nella nostra famiglia, se volevi parlare dovevi interrompere. Questa non è una buona abitudine.
Ringrazio il Signore per le molte cose che ho ricevuto da loro, e abbiamo tenuto molte grandi conversazioni. Tuttavia, quando ora mi fermo a pensare, a volte mi rendo conto che non prestavo nemmeno attenzione a ciò che veniva detto prima di intervenire con la mia opinione. A volte parlo prima di aver ascoltato l’argomento in questione.
Proverbi 29:20 la pone in questo modo: "Hai mai visto un uomo precipitoso nel parlare? C’è più da sperare da uno stolto che da lui".
Secondo i Proverbi, non c'è molta speranza per uno stolto. Ma un uomo che è frettoloso nel parlare, che sbotta parole sconsiderate, insensibili o stolte che non può più ritrattare, ha meno speranza di uno stolto.
Uno dei miei autori preferiti, Francois Fenelon, mi ha aiutato molto attraverso il suo libro, “Il cuore che cerca”. Era un consigliere spirituale delle donne alla corte di Luigi XIV. Durante il suo servizio scrisse alcune lettere di consulenza a queste donne, riferite a problemi nella loro vita. Una questione di cui parla è quella delle parole e del linguaggio.
Ho letto qualcosa nel suo libro che recentemente mi ha fatto pensare: "Cerca di praticare il silenzio per quanto le circostanze lo permettano. Il silenzio incoraggia la presenza di Dio, evita parole dure e ti fa essere meno propenso a dire qualcosa di cui ti pentirai" (p. 71).
Anche se ha scritto centinaia di anni fa, mi è sembrato molto centrato. Ha detto: "Tu sei prolisso. Vuoi dire tutto ciò che ha la minima connessione con l'argomento in questione... Cerca di essere breve. Impara ad andare al cuore della questione e trascura il non essenziale... Potresti dire quello che vuoi dire in due parole" (p.111).
Pensai: "L'ha scritto con il mio nome". Ma, concluse, "Quello che devi veramente fare è sederti in silenzio davanti a Dio e la tua mente attiva e polemica si calmerà presto. Dio può insegnarti a guardare ogni questione con una visione semplice e chiara" (p. 111).
Vuoi davvero sapere se parli troppo? Trovo che la maggior parte di noi che parla troppo non si rende conto di farlo. Abbiamo difficoltà a "far atterrare il nostro aereo" e non ci sono molte persone che ci amano abbastanza da confrontarci sul fatto che parliamo troppo. Se volete saperlo, chiedete a qualcuno che vi conosce molto bene; chiedete a vostro marito.
Recentemente sono stata a una riunione in cui diverse persone erano impegnate nella discussione di alcuni problemi. Dopo la riunione, ho avuto la forte impressione di aver detto più di quanto avrei dovuto; più della mia parte nella conversazione. Così ho chiesto a un uomo che era alla riunione: "Ho parlato troppo durante la riunione?"
Ha esitato abbastanza a lungo da farmi capire che probabilmente l'avevo fatto. Poi disse: "Beh, la lunga storia che hai raccontato avrebbe potuto essere condensata un po'". In quel momento, fui così grata di avere dei veri amici che mi aiutassero a sapere quando in questo o in altro ambito, non sto camminando secondo la Parola di Dio.
Se hai il sospetto di parlare troppo, chiedi a qualcuno. Soprattutto, chiedi al Signore. Digli: "Signore, sto dicendo più di quello che ti è gradito? Le mie labbra sono controllate e frenate dal Tuo Spirito Santo?" Chiedi al Signore di darti la saggezza e la grazia di parlare agli altri dopo che Dio ha parlato a te. In questo modo saprai che le parole che stai usando, sono venute dal Suo cuore e sono entrate nel tuo; e poi tu le trasmetterai al cuore di altri.
Leslie: Nancy DeMoss Wolgemuth ha appena dato alcuni consigli pratici che puoi mettere in pratica oggi. Parla meno! Il suo insegnamento fa parte della serie intitolata "Il potere delle parole". Ha trattato il pettegolezzo, la calunnia e la menzogna. Ci ha anche ispirato a benedire gli altri con le nostre parole.
Alcune persone del nostro pubblico hanno ascoltato e Nancy ha chiesto loro di condividere come le parole li hanno benedetti.
Nancy: Quali sono alcune delle parole che ti hanno dato benedizione, vita e incoraggiamento?
Mary: Ok, sto per piangere; posso dirvelo subito. Avevo un padre meraviglioso. Era un ministro. Ma questo fatto non ha davvero nulla a che fare con le parole di benedizione che mi ha dato. Era un meraviglioso esempio in molte cose. Sono stata fortunata ad avere un padre che mi ha amato e ha avuto sempre cura di pronunciare parole che mi benedicevano. Me le ricorderò per tutta la vita e voglio più di ogni altra cosa condividerle con i miei figli. Oggi mi sento in colpa, perché non sto facendo un buon lavoro nel dire cose che benedicono, anche se lui mi ha insegnato con il suo esempio mentre crescevo.
Diceva: "Tesoro, potrei arrabbiarmi con te. Potrei punirti. Potresti non piacermi nemmeno un po'. Ma non c'è una sola cosa che tu possa fare che mi impedisca di amarti".
C'era così tanta libertà in questo, e l'ho sempre sentito. Sapevo che diceva sul serio. Sapevo che si sarebbe arrabbiato con me, e sapevo anche che avrebbe mantenuto la promessa che mi avrebbe punito quando ce n'era bisogno. Ma mi ha sempre detto: "Tesoro, non c'è una sola cosa che tu possa fare che mi impedirebbe di amarti". Voglio che i miei figli sentano e sappiano questo, ma voglio anche che le mie parole riflettano quello che dico. Le sue parole sono state una benedizione per la mia vita.
Nancy: Quando tuo padre ti ha detto queste parole, stava riflettendo il cuore del Padre celeste che dice: "Sì, ti disciplinerò, ma non ti toglierò mai il mio amore". Puoi vedere da questo esempio come le nostre parole possono attirare gli altri a Dio?
Le nostre parole sono un'espressione dell’amore di Dio e del Suo cuore, creando un clima, un terreno o un ambiente, nel cuore dell'ascoltatore, che gli fa desiderare di conoscere il Dio riflesso in quelle parole.
Kathy: Voglio dire qualcosa su ciò che ha detto Mary. Conoscevo suo padre ed era un uomo meraviglioso. Una volta mi ha anche dato delle parole molto incoraggianti. Quando sono andata in ospedale e ho scoperto il mio primo tumore al cervello, lui è stato la prima persona che ho chiamato. Non era nemmeno il ministro della mia chiesa, ma lavoravo con la madre di Mary e così suo padre venne a pregare per me.
Ha pregato: "Kathy, qualunque cosa accada, tu starai bene. Tu conosci il Signore e Lui ti benedirà sia qui sulla terra che con Lui". Quelle parole mi sono rimaste impresse e sono diventate una parola d'ordine per me. Mentre affrontavo il secondo tumore al cervello e alcune altre cose che stanno arrivando ancora adesso, quelle parole risuonano con me ogni giorno della mia vita. Questo è il modo in cui ora prego: "Non importa cosa succede, Signore, io ti conosco! Io starò bene".
Susan: A volte le benedizioni non arrivano in parole, ma sono il modo in cui le persone reagiscono alle cose, come mio padre. Mio padre è stato nel ministero cristiano per tutta la sua vita e, siccome ci sono state sempre persone che criticano coloro che sono nel ministero cristiano a tempo pieno, quando qualcuno criticava mio padre, mi ricordo che lui diceva solo: "Va bene così". Non è mai andato oltre a questo, e lui stava bene. Ma mi ricordo che a volte, sdraiata nel mio letto, formulavo dei discorsi che avrei voluto fare a chiunque avesse osato dirgli quelle cose.
Quello che voglio dire, è che a volte parole dolorose possono essere dette a qualcuno che amiamo, ma Dio dà loro la grazia di gestirle.
Mio marito lavora in una chiesa ed è anche un politico, per questo riceve critiche da diverse direzioni! Proprio di recente, alcune persone in chiesa hanno incontrato mio marito per dirgli come si sbaglia in questo o in quello.
Alcune delle cose che hanno detto non erano vere. Lui me ne ha parlato e la mia prima reazione è stata: "Oh, come osano! Sono solo persone amareggiate, amareggiate, amareggiate!".
In risposta mi disse: "Susan, Dio mi ha davvero mostrato che ho bisogno di render conto [queste erano parole di benedizione per me] e ascoltare tutto quello che dicono. Ho bisogno di stare in silenzio e ascoltarli. Se c'è un piccolo frammento di verità in quello che dicono, allora ho bisogno di rimediare. Ho bisogno di pregare su questo e chiedere a Dio cosa posso fare. Ma se non c'è nessuna verità, allora va bene anche quello".
Mio marito è di grande incoraggiamento per me. Non è tanto alle sue parole che sto pensando, ma è il suo atteggiamento che è di incoraggiamento e di benedizione per me.
Leslie: Questa è un'ascoltatrice di “Ravviva i Nostri Cuori” che ha imparato a usare saggiamente le parole. Ha ascoltato la serie di insegnamenti di Nancy DeMoss Wolgemuth intitolata "Il potere delle parole".
Per aiutarla a mettere in pratica queste idee, Nancy ha offerto sfide di trenta giorni nel corso degli anni.
Holly ha accettato questa sfida mentre era nel mezzo di un grande conflitto con suo marito.
Holly: La sfida mi ha reso più consapevole di tutto ciò che usciva dalla mia bocca. Ero più consapevole quando stavo per dire qualcosa di negativo, fare qualcosa di negativo o alzare gli occhi al cielo. Mi ha reso così attenta di tutto, che ho smesso di farlo. Lui, in risposta, è diventato molto più ricettivo alle cose che dicevo e non più così chiuso quando parlava, o quando pensava di avere ragione. Parlava di più con me e io lo ascoltavo di più. Adesso comunichiamo molto meglio. Ancora non sa che l'ho fatta [la sfida].
Leslie: E durante questa serie attuale sul modo in cui usiamo le nostre parole, vogliamo invitarvi a una nuova sfida. Non si tratta solo di come parliamo ai nostri mariti, è una sfida a guardare le nostre parole con tutti per trenta giorni. Ecco come funziona. Iscriviti su ReviveOurHearts.com.
Ora, dovete iscrivervi prima del 30 giugno per partecipare a questa sfida. Una volta che inizia, è troppo tardi. A partire dal 1 luglio, ti invieremo una e-mail quotidiana con un pensiero devozionale di Nancy o della nostra amica Mary Kassian su come usiamo le nostre parole. È un promemoria quotidiano per dedicare tutte le nostre parole al Signore e alla Sua gloria. Otterrai molto di più da questa sfida se ti iscrivi con un gruppo di amiche o familiari. Così potrete rendervi più responsabili l'un l'altra e condividere ciò che avete imparato.
Il dolore causato da parole crudeli è reale. Come si guarisce da questo tipo di parole? Nancy se ne occuperà domani. Spero che tornerete per “Ravviva i Nostri Cuori”. Ora, Nancy è tornata a pregare.
Nancy: Grazie, Signore, per il Tuo incredibile amore. Ci hai amato così tanto che hai dato il meglio che avevi. Ci hai amati, sapendo che non c'era possibilità che noi ricambiassimo con il nostro amore umano. Il Tuo amore ha catturato i nostri cuori, e ci hai trasformato; ci hai salvato. Ci hai sollevato dalla fossa del peccato e dell'egoismo in cui ci trovavamo.
La Tua Parola dice che il Tuo amore è stato sparso nei nostri cuori dal Tuo Spirito Santo, e ci hai messo in questo mondo per amare con il Tuo amore. Preghiamo per ricevere la Tua grazia, il Tuo amore e la Tua guarigione, dove è necessario. Nel nome di Gesù, amen.
“Ravviva i Nostri Cuori” è una diffusione di Life Action Ministries.
Tutte le Scritture sono tratte dalla Nuova Riveduta 2006.
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Argomenti: Parole e lingua
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