Il Potere delle Parole, Giorno 7
Maria: Non dovresti guardare quel programma televisivo.
Leslie: Lei è Maria.
Maria: Non dovresti ascoltare quella musica.
Leslie: Sta ricordando il genere di dialogo che aveva con suo marito.
Maria: Non dovresti guidare così veloce. Ora puoi cambiare corsia.
Leslie: Ti suona familiare?
Maria: Dovresti davvero studiare la Bibbia. È così via ininterrottamente.
Leslie: Questo è “Ravviva i Nostri Cuori ” con Nancy DeMoss Wolgemuth, co-autrice di True Woman 101, di mercoledì 28 giugno 2017.
Oggi torniamo alla serie "Il potere delle parole". Ecco Nancy che insegna a un gruppo di donne.
Nancy DeMoss Wolgemuth: In questi ultimi giorni abbiamo esaminato il libro dei Proverbi. Abbiamo imparato che anche una cosa piccola come la nostra lingua può creare danni incredibili.
Abbiamo esaminato in questo libro, i molti modi in cui usiamo impropriamente nostra lingua, e voglio solo evidenziarne alcuni a titolo di ripasso e come promemoria.
Abbiamo parlato …
Maria: Non dovresti guardare quel programma televisivo.
Leslie: Lei è Maria.
Maria: Non dovresti ascoltare quella musica.
Leslie: Sta ricordando il genere di dialogo che aveva con suo marito.
Maria: Non dovresti guidare così veloce. Ora puoi cambiare corsia.
Leslie: Ti suona familiare?
Maria: Dovresti davvero studiare la Bibbia. È così via ininterrottamente.
Leslie: Questo è “Ravviva i Nostri Cuori ” con Nancy DeMoss Wolgemuth, co-autrice di True Woman 101, di mercoledì 28 giugno 2017.
Oggi torniamo alla serie "Il potere delle parole". Ecco Nancy che insegna a un gruppo di donne.
Nancy DeMoss Wolgemuth: In questi ultimi giorni abbiamo esaminato il libro dei Proverbi. Abbiamo imparato che anche una cosa piccola come la nostra lingua può creare danni incredibili.
Abbiamo esaminato in questo libro, i molti modi in cui usiamo impropriamente nostra lingua, e voglio solo evidenziarne alcuni a titolo di ripasso e come promemoria.
Abbiamo parlato del peccato dell' inganno, della menzogna, della calunnia, del pettegolezzo, delle troppe chiacchiere, del parlare continuo e delle chiacchiere inutili.
Abbiamo parlato della falsa testimonianza e, abbiamo anche notato che molti dei Proverbi parlano dell'uso peccaminoso della nostra lingua per deridere altri; dell’uso delle parole aspre e dure. Parlano poi delle parole perverse (che sono corrotte e malvagie), delle parole profane, delle parole incaute.
Un'altro aspetto di cui si occupa Proverbi e che non abbiamo ancora considerato nella serie attuale, è l’uso della propria lingua per vantarsi. Poi c'è anche la lite - le parole litigiose, polemiche e conflitti.
Inoltre, i Proverbi ci insegnano, che un marito preferirebbe vivere sul canto di un tetto, o uscire e vivere da solo nel deserto, piuttosto che vivere con una donna che ha uno spirito rissoso e una lingua polemica (21: 9 e 19, parafrasi). L'intero argomento della petulanza, è qualcosa che può allontanare gli uomini, può farli impazzire; e spesso noi lo facciamo con la nostra lingua. I Proverbi parlano poi di una persona stolta che usa l'adulazione nelle sue parole, parole ignoranti e sciocche (28:23, parafrasi).
Mentre abbiamo trascorso questi giorni addentrandoci nel libro dei Proverbi, ci siamo riempite di vergogna e abbiamo confessato il nostro peccato. Abbiamo detto: "Signore, io sono così. Perdonami. Lo specchio della Tua Parola ha esposto il mio cuore e mi ha mostrato i modi peccaminosi in cui uso la mia lingua.
Abbiamo visto che questi modi peccaminosi di parlare sono relazionati ad un cuore peccaminoso. Dall'abbondanza del cuore la nostra bocca parla (Luca 6:45, parafrasato). Abbiamo pianto, pregato e condiviso ciò che abbiamo imparato. Abbiamo chiesto al Signore di purificare i nostri cuori e le nostre lingue. Vogliamo essere sicure che non stiamo solo evitando gli usi sbagliati della nostra lingua, ma che stiamo anche usando la nostra lingua in modi che siano giusti, sani e buoni.
Durante questa serie, tra una sessione e l'altra, una delle donne ha affermato questo: "Ho pensato di fare un digiuno verbale per una settimana. Un digiuno come freno alla mia lingua". Potrebbe non essere una cattiva idea. Ho condiviso con voi come ho digiunato verbalmente per circa quaranta ore - tranne quando parlavo da sola ad alta voce; lì ho perso il controllo.
Tuttavia, non si può stare sempre senza parlare. Dio non vuole che stiamo sempre in silenzio. Dio vuole che usiamo la nostra lingua in modo da portare vita, che rafforzano, edificano e incoraggiano.
I proverbi ci hanno dato molte indicazioni sui modi appropriati di usare la nostra lingua. Le Scritture ci hanno insegnato ad esprimerci con parole che aiutano, incoraggiano ed esprimono saggezza. Siamo state sfidate ad usare, poche parole, ma appropriate. Dobbiamo parlare al momento giusto, con parole appropriate, gentili e sincere.
Un tema che non abbiamo ancora considerato, a cui, tutto il libro dei Proverbi fa riferimento, è il dovere di pronunciare saggi rimproveri. Ora, questa è un'arma a doppio taglio perché quando diamo un rimprovero, siamo sicure che sia saggio, ma la persona che riceve l'ammonizione, potrebbe non esserne convinta.
Se rimproveriamo i nostri figli, i nostri fratelli di chiesa o qualcuno al lavoro, dobbiamo essere sicure di aver affrontato il problema nel nostro stesso cuore, sul quale potremmo avere poca luce.
Possiamo essere in grado di vedere palesemente la vita di qualcun altro, ma non siamo disposte a vedere così palesemente la nostra vita. Quando rimproveriamo, dobbiamo farlo con uno spirito di umiltà e mitezza, perché c'è un modo di rimproverare che è amorevole, saggio e gentile.
I Proverbi parlano di come, per un orecchio obbediente, sono belle le parole di chi riprende con saggezza, (25:12, parafrasi). Dio ha usato quel versetto nella mia vita, non molto tempo fa, per insegnarmi che avevo bisogno di avere un orecchio che reagisca positivamente al rimprovero saggio.
Non si può parlare della lingua senza parlare dell'orecchio. Se vogliamo parlare di saggi rimproveri, dobbiamo anche assicurarci di ascoltare i saggi rimproveri, quando Dio ce li fa ascoltare.
Il libro dei Proverbi parla di difendere la causa dei miseri e ai bisognosi con la nostra lingua. Ciò significa che dobbiamo usare parole scelte con cura. (31:9, parafrasato)
Devo dirvi che, stando nel ministero pubblico e insegnando la Parola di Dio, uno dei pericoli che temo di più, è quello di peccare con la mia lingua mentre sto parlando con altri e mentre sto insegnando la Parola di Dio.
I Proverbi ci dicono che, dove ci sono molte parole, il peccato è inevitabile (10:19, parafrasato). So che più parlo, e maggiore è la possibilità che io pecchi con la mia lingua.
Ecco perché cerco di prendere tempo per prepararmi e scrivere molti appunti. So che quando inizio a parlare di getto o senza pensare, è più probabile che io dica qualcosa che non è saggio, non è prudente o appropriato.
Abbiamo visto, nel libro dei Proverbi, qual è l'uso corretto e quale l'uso stolto della nostra lingua. Lasciatemi dare alcuni suggerimenti conclusivi, tratti dalla Parola di Dio, su come applicare ciò che abbiamo visto e imparato.
Quando Dio rivela un problema al nostro cuore, il primo passo che dobbiamo fare, è pentirci; confessare i modi in cui abbiamo peccato con la nostra bocca. Non dobbiamo concentrarci su come gli altri hanno peccato contro di noi con la loro lingua, ma piuttosto su ciò che Dio ci ha mostrato.
In secondo luogo, chiedi a Dio di purificare il tuo cuore. Chiedigli di purificarlo; se hai un cuore puro, ti esprimerai con parole pure.
Il terzo principio è riempire il tuo cuore con la Parola di Dio.
Proverbi capitolo 30, versetto 5 ci dice che "Ogni parola di Dio è pura". Se la mia mente e il mio cuore sono ripieni della Parola di Dio, allora, quando sarò costretta spinta, o pressata dalle circostanze della vita, cosa uscirà? Usciranno parole pure tratte dalla Parola di Dio.
Proverbi capitolo 2, versetto 6 ci dice: "Il Signore infatti dà la saggezza". Vuoi un cuore saggio e una lingua saggia? Da dove prenderai quella saggezza? Il Signore è colui che dà la saggezza. "dalla sua bocca provengono la scienza e l’intelligenza".
I Proverbi esortano ad avere una bocca che esprime conoscenza: parlare saggiamente e con cognizione di causa. Dove ottieni la vera saggezza e la vera conoscenza? La ottieni dal Signore.
Quindi, riempi la tua mente, riempi i tuoi pensieri, riempi il tuo cuore con la Parola di Dio.
Se passi il tuo tempo guardando i programmi televisivi mondani, leggendo riviste mondane e libri mondani, riempiendo la tua vita con input che provengono dal mondo, allora parlerai come il mondo.
Ecco perché avevo bisogno di alzarmi presto questa mattina, prima di stare insieme a voi durante la giornata, per addentrarmi nella Parola di Dio in modo da saturarne la mia mente e il mio cuore. Che la Parola mi purifichi, mi lavi e mi riempia, così che per la grazia di Dio, oggi potrò pronunciare parole sagge.
Numero quattro, abbiamo bisogno di custodire la nostra bocca. Abbiamo bisogno di mettere una guardia, che sia una guardia del corpo, della lingua, o della bocca. Dobbiamo chiedere a Dio di custodire la nostra lingua e il nostro cuore. Ho pregato molte volte, nel corso degli anni, che Dio custodisca il mio cuore con la potenza del Suo Spirito Santo.
Lui può tenere la guardia anche quando io mi dimentico di tenerla. Ma ho anche bisogno di custodire la mia lingua. Dio non lo farà senza la mia cooperazione.
Proverbi 13 ci dice: "Chi sorveglia la sua bocca preserva la propria vita; chi apre troppo le labbra va incontro alla rovina" (v. 3). Custodisci la tua bocca.
Proverbi 21, versetto 23: "Chi sorveglia la sua bocca e la sua lingua preserva se stesso dall’angoscia".
Penso che in questo potremmo aiutarci l'una con l'altra, amorevolmente e usando grazia. Quando siamo in una conversazione di gruppo e vengono dette troppe parole, troppe cose fuori dai limiti, dobbiamo imparare a ricondurci l’una con l’altra dentro i vincoli, in maniera gentile e amorevole; e anche essere disposte a mettere altre in una posizione di guardia.
C'è un verso che non si trova nei Proverbi, ma nei Salmi, che vi sfido a memorizzare e a rendere parte della vostra vita.
Salmo 141, versetto 3 è una preghiera che ho ripetuto molte volte e, mentre mi stavo preparando per questa serie, mi sono trovata a ripeterla ancora.
“SIGNORE, poni una guardia davanti alla mia bocca, sorveglia l’uscio delle mie labbra.”
Se fossi in te, scriverei questo versetto su diversi cartoncini 3x5 e ne metterei uno accanto ad ogni telefono. Ora, ho molti telefoni in casa mia, quindi ho bisogno di molti cartoncini. Quando sei al telefono, prega: "SIGNORE, poni una guardia davanti alla mia bocca, sorveglia l’uscio delle mie labbra".
Mettine uno nel tuo bagno dove ti prepari al mattino; poi mettine uno sul tuo comodino; mettine un altro nella tua auto. Prima di andare a un appuntamento, a una riunione, o prima di pranzare con un amico, recita questa preghiera: "SIGNORE, poni una guardia davanti alla mia bocca, sorveglia l’uscio delle mie labbra".
La Scrittura dice che se custodisci la tua bocca e invochi l'aiuto del Signore, preserverai la tua anima dalla distruzione e dai guai. Chiedi a Dio di rendere le tue parole sagge e gentili.
Uno dei miei versetti preferiti, nel libro dei Proverbi, si trova nel capitolo 31, versetto 26. Questo è un altro versetto che vi incoraggerei a memorizzare.
Il capitolo parla di una donna virtuosa, e dice: "Apre la bocca con saggezza e ha sulla lingua insegnamenti di bontà".
La tua famiglia potrebbe dire che questo versetto ti descrive? Le persone sul tuo posto di lavoro, direbbero che questo versetto descrive il modo in cui parli?
Direbbero: "Quella donna! Ogni volta che apre la bocca, sgorgano parole di saggezza; anche se sta dando direttive o istruzioni ai suoi figli e sta dettando legge, le sue parole sono comunque piene di gentilezza; è una donna saggia e gentile; questo è il tipo di donna che voglio essere"?
Vi dico che non avviene naturalmente, ma avviene in maniera soprannaturale. Per la potenza dello Spirito Santo che ci controlla e ci riempie, possiamo diventare donne che hanno un cuore saggio e gentile, che parlano con parole sagge e gentili.
Che regalo faresti alla tua famiglia! Che regalo faresti a tuo marito, ai tuoi figli, alla tua compagna di stanza, ai tuoi colleghi di lavoro, alle persone con cui ti trovi in chiesa, ai vicini e agli amici. Un cuore saggio e gentile, da cui scaturiscono parole sagge e gentili!
Leslie: Nancy DeMoss Wolgemuth ci ha mostrato come usare parole gentili e cortesi con chi ci circonda.
Una delle donne del pubblico ha imparato molto in questo campo, e stiamo per ascoltare la sua storia. Ecco Maria.
Maria: Solo poche settimane fa, il Signore mi ha sfidato a capire che non dovrei essere la madre o l'insegnante di mio marito, ma che devo servirlo e che devo imparare da lui. Dio mi ha ricordato che ha già dato a mio marito una madre, che è una madre preziosa e timorosa di Dio. Mi ha poi ricordato di aver Lui dato a mio marito, anche un insegnante, e questo è lo Spirito Santo. Questa era una vera notizia per me. Dopo essere stata sposata per trentadue anni, questo è stato un vero cambiamento.
Ho condiviso questo con Nancy. Il giorno prima che il Signore mi facesse sentire vergogna, mio marito si mangiò un intero piatto di caramelle, guardando una delle partite dei playoff. Io, mi agitai molto con lui e gli dissi cose molto cattive come: "Avresti dovuto versarti la zuccheriera in bocca", o, "Ti farà marcire i denti". Ma nemmeno una madre dovrebbe correggere i suoi figli in questo modo.
Dopo che il Signore mi riprese, dissi a mio marito: "Sai, ho sbagliato tanto, Al. Saresti disposto a perdonarmi?". Lui si voltò verso di me e con la sua bocca fece una espressione sorpresa. Poi gli dissi: "Ti prego, sii paziente con me. Mi ci sono voluti quarantanove anni per arrivare qui, e io sono una che impara lentamente".
Misi un piccolo biglietto nel mio bagno, citando il versetto che dice: "Anima mia, trova riposo in Dio solo, poiché da Lui proviene la mia speranza" (Sal. 62:5); insieme ad un altro biglietto con scritto: "Maria, per favore, smetti di strangolare Al e i tuoi figli con le tue aspettative".
Mia figlia più giovane, che è ancora a casa all'età di ventun anni, dopo poco tempo mi disse: "Mamma hai visto la differenza in papà nelle ultime settimane?".
Sapeva che stavo lottando con l’abitudine ad essere assillante e che stavo cercando di obbedire al Signore. Poi, con tono incoraggiante mi disse: "Anche le preghiere di papà sono state diverse". Qualche giorno dopo disse ancora: "Mamma, hai notato come papà sorride di più?".
Dio è buono e possiamo ancora imparare!
Nancy: Maria, quali sono alcune delle aree pratiche in cui ti sei trovata tentata di essere l'insegnante di tuo marito?
Maria: Direi cose come: "Non dovresti guardare quel programma televisivo. Non dovresti ascoltare quella musica. Dovresti parcheggiare lassù. Non dovresti guidare così veloce. Potresti cambiare corsia ora. Dovresti davvero studiare la Bibbia". È così via ininterrottamente. Però ora, non sono passate neanche sei settimane, e sono semplicemente stupita.
Nancy: Hai già affrontato questa situazione: Hai scelto di non assillarlo come sua madre o come la sua insegnante; ma lui continua a fare cose che vorresti che non facesse? Come lo gestisci?
Maria: Vado fuori, o vado in bagno e prego. Ma ci sono volute solo un paio di volte perché il Signore mi mostrasse molto rapidamente che la differenza prodotta in lui era dovuta alla differenza prodotta in me. In secondo luogo, il Signore mi sta mostrando che molto spesso Egli parla a coloro che sono sotto l'autorità, prima di parlare a coloro che sono in autorità.
Quello che stavo facendo a mio marito era non permettergli di riconoscere Dio come suo insegnante. Lui è il leader, e questa è una posizione nominata da Dio. Lo stavo usurpando continuamente e stavo facendo diminuire la sua fiducia.
È stata una doppia condanna per me. Ma quando ho iniziato a mostrare rispetto non interrompendolo, non aggiungendo nulla alla sua storia quando sta parlando, e non correggendolo di fronte ad altre persone, lui ha iniziato a sentirsi approvato e accettato come guida. Ora si sta comportando come la guida che ho sempre voluto che fosse. Lui è sempre stato la guida, ma io lo stavo usurpando.
Nancy: Qualche tempo fa, sfidai una donna che aveva un matrimonio difficile. La sfidai a un impegno di trenta giorni. Le dissi: "Voglio chiederti di fare due cose per i prossimi trenta giorni. Una è negativa, l'altra è positiva".
"Prima di tutto, per i prossimi trenta giorni, devi impegnarti a non dire una sola cosa negativa su tuo marito; non a lui né, certamente, a nessun altro su di lui. Non dire a tua madre, né ai tuoi figli, né ai tuoi amici, una sola cosa negativa su tuo marito".
Avreste dovuto vedere i suoi occhi. Aveva preso la cattiva abitudine, come fanno molte di noi nelle proprie case, di prendersela con suo marito per le cose che le davano fastidio.
Non sto dicendo che le cose . . sono probabilmente cose che darebbero fastidio anche a me, o a voi. Non sto dicendo che non siano problemi, ma lei si era fissata su quelle cose. Era arrivata al punto di vedere suo marito solo attraverso le lenti del fallimento. Lui non poteva fare nulla per compiacerla.
Conoscevo abbastanza di quella situazione per sapere che lui aveva dei problemi, ma anche lei ne aveva. C'erano anche qualità in entrambi che valeva la pena ammirare. Ma lei le aveva perse di vista, e forse anche lui, ma non posso parlare per lui.
Dissi: "Per trenta giorni non puoi dire niente di negativo su tuo marito". Lei deglutì a fatica. Era arrivata al punto in cui voleva davvero che Dio la cambiasse. Se non fosse arrivata in quel luogo, non credo che avrebbe ricevuto il suggerimento. Era arrivata al punto in cui era disposta a mettere da parte il suo programma per cambiare suo marito. Era disperata.
Ho detto: "Ora, ecco l'altra parte della sfida dei trenta giorni: ogni giorno, per i prossimi trenta, devi dire qualcosa che apprezzi di tuo marito. Dillo a lui e dillo a qualcun altro parlando di lui".
Questa era una sfida ancora più grande, in un certo senso, perché era passato un bel po' di tempo dall’ultima volta che aveva pensato in quel modo. Le dissi: "Ogni giorno, pensa a qualcosa che apprezzi di lui. Se non riesci a pensare a trenta cose, pensa a una sola cosa e ripetila ogni giorno per trenta giorni; esponigliela con parole. Digli cosa apprezzi di lui, ma dillo anche ad altri che cosa apprezzi di lui".
Ho detto a lei quello che sto dicendo a te: Non posso farti nessuna promessa su ciò che gli accadrà nei prossimi trenta giorni, ma posso prometterti che fra trenta giorni sarai diversa.
Perché? Perché vedrai quell'uomo con gli occhi dell'amore; il tipo di amore che non viene mai meno.
Secondo la Parola di Dio, puoi imparare ad amare. C'è una fonte soprannaturale di amore che è dentro di te, se sei una figlia di Dio e questo significa che c'è speranza, una grande speranza che è grande come l'amore di Dio.
L'amore dice: "Cosa posso lasciare che Dio faccia in me per soddisfare i bisogni e servire la persona che Dio mi ha chiamato ad amare, che io ci guadagni qualcosa o meno? Come posso essere una donatrice in quella relazione? Non ho più intenzione di puntare il dito. Non starò qui ad aspettare che l'altra persona cambi, ma lascerò che Tu mi cambi; lascerò che Tu ami attraverso di me, e sono disposta ad essere incompresa. Sono disposta a subire un torto".
Non è questo il senso del Calvario? Guarda 1 Pietro 2, l'ultimo paragrafo. Gesù, il Figlio di Dio, nato senza peccato, non commise peccato alcuno. Nella Sua bocca non fu trovato né peccato né astuzia. Quando gli fu fatto un torto, quando lo attaccarono, quando soffrì, non minacciò; non reagì; non si vendicò. Invece, prese semplicemente il nostro peccato; subì l'attacco; subì la vergogna; subì le false accuse.
La potenza in quel passaggio è che dalle Sue ferite, immeritate come erano, siete stati guariti (vv. 22-24, parafrasato).
Ci sono uomini rappresentati in questa stanza che non saranno mai spiritualmente guariti a meno che non ci sia una donna che sia disposta ad amare come Gesù ama. Questo significa che lei deve avere la volontà di assorbire, prendere e portare i peccati dell' altro; questo è amore.
Non devi amare in quel modo, puoi rimanere egoista; puoi rimanere orgogliosa e miserabile, o puoi lasciare che Cristo ami attraverso di te. Lascia che Lui ti riempia del Suo Spirito. Lascia che Lui ti dia un amore soprannaturale per il tuo sposo.
"Beh", direte voi, "cambierà?" Questo non posso promettertelo, ma ti dirò: "Tu cambierai".
Leslie: Nancy DeMoss Wolgemuth ha offerto alle donne una sfida per incoraggiare i loro mariti ogni giorno per trenta giorni. Nancy ha condiviso questa sfida molte volte, e sentiamo costantemente parlare di donne che hanno visto realizzarsi risultati sorprendenti. Donne come Julie.
Julie: Ci vorrebbe più tempo di quello che ho a disposizione ora, per dare centinaia di esempi su come il mio modo di assillare non ha mai funzionato. Sempre lo facevo con il pretesto di "condividere la verità nell'amore".
Ma è qui che Dio intervenne con il Suo tempismo. Lui operò sul cuore del padre dei miei figli. Penso che questa sia la cosa più grande. Quando mi faccio da parte e lascio che Dio operi nella vita di mio marito, io divento la sua aiutante, lo incoraggio e mi vanto di lui; lascio tutto nelle mani di Dio. Se ci deve essere qualche cambiamento in mio marito, sarà Dio a compierlo. Dio cambierà il mio cuore e mi farà diventare la moglie di cui mio marito ha bisogno, in modo che lui possa essere il leader della nostra famiglia. La preghiera è la linea diretta, e anche lo stare costantemente nella Sua Parola. Penso che questo sia ciò che la sfida mi ha mostrato alla fine.
È stata una sfida meravigliosa. Vorrei solo raccomandare ad ogni donna, anche a quelle che pensano che il loro matrimonio stia andando meravigliosamente, di farsi avanti e accettare questa sfida del marito.
Leslie: Nancy ha offerto questa sfida molte volte nel corso degli anni e abbiamo ascoltato molte donne le quali hanno visto le loro parole trasformate. Ora, vorremmo ampliare questa sfida, e tu puoi farne parte! A luglio, vorremmo inviarti una e-mail al giorno per trenta giorni. Ognuna includerà un testo devozionale di Nancy o dell'autrice Mary Kassian. Queste brevi devozioni ti ricorderanno di dedicare tutte le tue parole del giorno al Signore.
Siccome tutte stanno accettando questa sfida insieme a partire dal 1° luglio, puoi interagire con la altre che la stanno accettando con te e beneficiare della loro esperienza. Infatti, perché non invitare qualcun altra ad affrontare la sfida con te? Per partecipare a questa sfida, devi iscriverti entro il 30 giugno. Visita ReviveOurHearts.com per iscriverti.
"Sei un idiota". Una delle nostre ascoltatrici, quando era ragazza, sentiva spesso questa frase, rivolta a lei, e questo l'ha influenzata per anni. Ma Dio le sta insegnando a trasmettere parole pazienti e gentili. Domani ascolteremo la sua storia.
Donna: Proprio ieri, mi è capitato di voler dare una semplice spiegazione del perché avevo bisogno di staccare il telefono. Mi è stato ricordato che non avevo bisogno di condividere tutte quelle informazioni. Non c’era bisogno di spiegare ad altri quello che stava succedendo, solo perché non pensassero che fossi una stupida.
Ho ancora un grande dolore perché non ho risolto alcune ferite ricevute da mio padre. Questo è il motivo per cui non l'ho mai onorato. Ho bisogno di andare da lui e chiedergli di perdonarmi.
Leslie: Domani ascolteremo la sua storia.
“Ravviva i Nostri Cuori” con Nancy DeMoss Wolgemuth vuole aiutarti a domare la tua lingua. È un'iniziativa di Life Action Ministries.
Tutte le Scritture sono tratte dalla Nuova Riveduta 2006, se non diversamente indicato.
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Argomenti:Parole e Lingua.
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